Lo chef Matteo Girardi ci da altri consigli per l'utilizzo degli insetti commestibili in cucina.
Come posso usare gli insetti se non voglio mangiarli tal quali?
Si possono far sobbollire per ottenere dei brodi aromatici (per ottenere il massimo, a fine cottura si può frullare il tutto, e filtrare), oppure saltare in padella con burro o olio per aggiungerli poi al condimento dei primi piatti, oppure ancora amalgamandoli negli impasti della pasta ripiena.
Posso fare dei secondi piatti con gli insetti?
È difficile, essendo disidratati; o comunque è difficile che siano i protagonisti del piatto, al più possono essere la nota croccante su un secondo a base di pesce.
Presto si troveranno in commercio anche gli insetti freschi, e allora sarà possibile dedicarsi a secondi piatti più evoluti dove saranno i protagonisti assoluti.
Si possono reidratare per tornare ad avere l'insetto come fresco?
Potete reidratarli per renderli più morbidi ma non riuscirete mai a far rinvenire gli insetti come fossero freschi.
La pasta con farina di insetti si cuoce normalmente?
Certo, in acqua bollente salata, ma fate attenzione: la pasta attualmente in commercio è pronta in pochissimi minuti ed è facile farla scuocere. Usciranno a breve dei formati di pasta che invece cuociono in circa 10 minuti, come le migliori tradizionali. Attenzione anche alle dosi, perché dato il maggiore carico proteico la pasta con farina di insetti sazia di più di quella con sola farina di grano.
Con gli insetti posso preparare anche dolci?
Certamente, tuttavia le preparazioni dolci sono quelle dove meno si riesce ad apprezzare il loro sapore, essendo molto delicati. Nei dolci il burro e lo zucchero la fanno infatti da padroni.
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Con la continua crescita della popolazione mondiale, la domanda di cibo aumenta esponenzialmente.
Questa crescente richiesta esercita una forte pressione sui nostri attuali sistemi di produzione alimentare, che sono già importanti contributori al cambiamento climatico. Date queste sfide, è necessario esplorare fonti alimentari più sostenibili.
Gli insetti commestibili offrono una soluzione valida, producendo meno emissioni, richiedendo meno acqua e utilizzando una quantità minima di terra rispetto all'allevamento tradizionale.
La chitina, un polisaccaride presente naturalmente negli esoscheletri di crostacei, insetti e alcuni funghi, ha da sempre affascinato sia gli scienziati che gli appassionati di cucina. Sebbene il suo potenziale come fonte alimentare sostenibile e nutriente sia riconosciuto da decenni, preoccupazioni sulla sua sicurezza e digeribilità ne hanno limitato l'adozione diffusa. Tuttavia, negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha fatto luce sulle proprietà della chitina, smentendo molti dei miti che circondano questo ingrediente unico.