Formiche da mangiare
April 27, 2021
Formiche commestibili: varietà, ricette e valori nutrizionali
Avreste mai detto che tra le tante specie di insetti edibili vi sono anche alcune varietà di formiche? In realtà non si tratta affatto di un segreto, visto che alcune discipline come la medicina cinese e l’ayurveda hanno sempre sostenuto i benefici apportati dal consumo di questi piccoli esseri, ad esempio, per la vista.
È anche vero che, nel caso degli insetti, non basta elencare quali sono le specie commestibili e quali proprietà nutritive sono in grado di apportare al nostro organismo; la maggior parte dei consumatori continuerebbe infatti a storcere il naso. L’ideale è riuscire a fare cultura su un argomento ancora in larga parte spinoso, ma che, se fosse universalmente affrontato e chiarito in modo esauriente, potrebbe davvero contribuire a fare la differenza. Non solo perché favorirebbe l’introduzione di un’alimentazione sana, bilanciata e preferibile a tante altre produzioni, ma anche in termini di economia e sostenibilità. In questo articolo, proviamo a fare cultura sul mondo delle formiche da mangiare, illustrandone varietà, caratteristiche e fornendo anche qualche spunto culinario.
Occorre solo fare attenzione a una cosa: non tutte le formiche fanno bene. Alcune potrebbero infatti rivelarsi particolarmente tossiche per l’essere umano a causa della produzione di acido formico. Ecco perché è importante affidarsi a produttori e rivenditori specializzati che conoscono molto bene i loro prodotti.
Piccola guida alle formiche da mangiare
Gli imenotteri (l’ordine al quale appartengono le formiche) non sono gli unici insetti commestibili. Grilli, locuste e termiti sono solo alcuni degli esemplari consumati in diverse parti del mondo sia come semplice integratore e sia come piatto principale. In alcuni paesi, gli insetti vengono consumati a prescindere dal contesto e dalla condizione socio-economica degli individui: rappresentano, quindi, un patrimonio culinario alla portata di tutti senza distinzioni di classe. Che si mangino fritti, crudi o saltati in padella, o si prediligano le larve o gli adulti, è una questione esclusivamente culturale e di abitudine.
Nello specifico, conosciamo da vicino le formiche da mangiare e scopriamo quali sono le specie edibili e perché sono così tanto apprezzate da alcune popolazioni.
Formiche mellifere
Tra le varietà più comuni di imenotteri commestibili ci sono le formiche mellifere o del miele. La principale particolarità di questi esemplari sta nel ruolo svolto da alcune operaie (le cosiddette repletes) all’interno della comunità. Queste vengono infatti impiegate come riserva e scorta alimentare: nei periodi di abbondanza, le compagne le riempiono di cibo finché il loro addome non si gonfia al punto da assumere le sembianze di una pallina. Da questo momento, alle repletes rigonfie non resta che rimanere immobili e mettersi a completa disposizione degli altri membri della comunità che, periodicamente, andranno a rifocillarsi dalle loro antenne. Le repletes, infatti, grazie a una particolare valvola gastrica, rigurgiteranno il nettare che le riempie per metterlo a disposizione delle altre operaie nei periodi in cui il cibo scarseggia.
È possibile trovare delle formiche che ricoprono la funzione di riserva alimentare in tante specie. Quelle delle varietà Camponotus e Melophorus sono particolarmente frequenti in Oceania e rappresentano un piatto prediletto per alcune tribù di aborigeni.
Formiche tagliafoglie
Le formiche da mangiare tipiche del Sudamerica sono invece quelle che appartengono alle specie Atta e Acromyrmex, comunemente chiamate anche “tagliafoglie” o “fungaiole”. Il nome così tanto curioso si lega al fatto che questi piccoli insetti si nutrono soprattutto dei funghi che loro stessi coltivano e crescono sfruttando l’abbondante vegetazione disponibile nell’ambiente.
Nel caso delle Atta, parliamo di comunità davvero numerose, con milioni di membri e tane scavate fino a molti metri di profondità.
Ogni gruppo vanta diverse classi di formiche operaie: ci sono quelle che vegliano sulle uova, quelle che si occupano della regina e, ancora, quelle impiegate esclusivamente nella ricerca degli approvvigionamenti. E sono proprio queste ultime a raccogliere le foglie e gli altri materiali necessari alla coltivazione dei funghi.
A questo proposito, è stata riscontrata una certa somiglianza tra le tecniche impiegate da questi animali nei loro processi di coltivazione e quelle impiegate dall’uomo. Come un qualsiasi contadino che si rispetti, infatti, anche queste formiche commestibili si preoccupano della semina delle spore, selezionano le specie di funghi di loro interesse ed evitano la formazione dei carpofori, ossia i “frutti” dei funghi, che per loro non ricoprirebbero alcuna funzione utile. Infine, le fungaiole eliminano e raggruppano gli scarti in modo che possano decomporsi più velocemente.
I valori nutrizionali delle formiche da mangiare
Come abbiamo ribadito più volte, chi pratica l’entomofagia (il consumo di insetti) può contare su un apporto nutritivo notevole e completo. Ed è uno dei motivi principali per i quali vale la pena cominciare a inserire nella propria alimentazione i cibi a base di insetti.
Come gli altri insetti commestibili, anche le formiche possiedono importanti valori nutrizionali. Sono infatti ricche soprattutto in minerali: calcio e potassio in primis, ma anche ferro, fosforo e magnesio. Importante è anche l’apporto proteico (si stimano circa 14 g di proteine in una porzione di 100 g di prodotto). Ancora, come gli altri insetti, anche le formiche commestibili sono povere di grassi (si calcolano solo 4 g di grassi per 100 g di prodotto): nutrirsi di questi animali è quindi decisamente più salutare che abbuffarsi di carne bovina o suina.
Infine, anche le formiche forniscono un buon numero di fibre, elementi fondamentali per garantire il nostro benessere intestinale.
Piatti a base di formiche commestibili
Abbiamo già accennato al fatto che le formiche rappresentano un ingrediente prelibato per diverse popolazioni del mondo. C’è chi le mangia come dessert, chi le tosta come fossero dei popcorn e chi le usa come un contorno. In Australia, ad esempio, gli aborigeni sembrano preferire gli esemplari di specie mellifera a crudo e con gli addomi rigonfi di nettare. In Colombia e altri paesi del Sudamerica, invece, le formiche vengono tostate e consumate come fossero uno snack croccante e gustoso. In Thailandia, le formiche rosse e le loro uova vengono saltate in padella e utilizzate come condimento che arricchisce i piatti con una nota agrodolce.
Larve e pupe rappresentano la base per l’Escamoles, piatto messicano prelibato, citato anche dalla Fondazione Slow Food. La preparazione prevede una cottura piuttosto rapida assieme a cipolla, peperoncino verde e foglie di epazote. Una volta cotte, le Escamoles assumono una colorazione bianca e una consistenza burrosa, trasformandosi in un ottimo accompagnamento per tacos e tortillas.
E se volessimo improvvisare, a quali preparazioni potremmo abbinare le saporite formichine? Un’idea potrebbe essere seguire l’esempio dei cuochi colombiani e tostarle per ottenere una decorazione originale per dolci e coppe di gelato. Oppure, per accompagnare l’insalata mista o un piatto di verdure grigliate a un condimento croccante dall’alto valore proteico.
Ancora, per un aperitivo sfizioso, le formiche croccanti possono completare deliziose tartine farcite di salse a base vegetale, come la guacamole e l’hummus di ceci, o con una crema di yogurt, cipolla e menta, per un sapore fresco e delicato.
Ai curiosi che hanno deciso di sbizzarrirsi in cucina con qualche piatto a base di insetti consigliamo di dare un’occhiata al nostro blog, dove si possono trovare altre ricette con cui cimentarsi. Nel nostro
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